domenica 9 dicembre 2012

Riflessioni di una domenica mattina

Sono qui, sul divano da sola e rifletto.

Questo weekend è stato un incubo, non solo perchè siamo entrambi malaticci, non perchè non abbiamo potuto fare le maratone nei giorni giusti (e sì che questo mi fa inc#####e un bel po'), me perchè si è scatenato l'inferno nella mia mente.

Ho perso la bussola, di nuovo. Pensavo, mi ero illusa forse, di aver recuperato un certo equilibrio dopo l'aborto, invece no...venerdì sera ho iniziato a piangere come una scema, dal nulla solo perchè pensavo che stavo perdendo un altro mese di tentativi per rimanere incinta. E ho fatto l'offesa tutto il weekend con il mio compagno, nemmeno fosse colpa sua se si è ammalato (che a dire il vero sono stata io ad attaccargli tutto).
Se ripenso a ieri, ai pensieri che ho fatto, mi sembra di vedere un vortice di follia girare nella mia testa.

Devo capire da dove nasce questa che ormai è diventata un'ossessione, non più una ricerca. Perchè?

Ma lo voglio veramente questo figlio? Lo voglio perchè è un reale desiderio mio, o perchè sono le convenzioni sociali ad impormi di volerlo?

L'ossessione nasce da un senso di fallimento e inadeguatezza che sto provando. Ovviamente tutto questo è frutto della società in cui vivo, in cui si da per scontato che verso i 30 anni (e fra pochi mesi per me saranno 34) una donna "normale" metta al mondo un figlio. A dire il vero molte persone che conosco sono già al secondo. Fallimento dei miei progetti, quei sogni che si fanno da piccola: " a 30 anni sarò già sposata e con un figlio". Ne ho 33 e non sono nè moglie, nè madre.

Ho fatto due anni di psicoterapia per superare questo ostacolo mentale, evidentemente ho superato il lato coniugale, ma non quello materno. Forse è il caso che riprenda le sedute.

Continuanado questo elenco sconclusionato di cause e concause, metto il pezzo da novanta: il lavoro.
Faccio un lavoro che non mi piace per niente, in questi anni (sei) me lo sono tenuto stretto un po' per le pressioni di mio padre (lavoro sicuro, posto fisso, buono stipendio...) e un po' perchè pensavo che un giorno, quando sarei diventata mamma, mi avrebbero fatto comodo gli orari e avrei potutto ottenere con maggior facilità un part time. E in questi ultimi mesi non ho mai osato mandare via domande di assunzione perchè pensavo: e se poi rimango incinta subito? non ci faccio una bella figura, meglio aspettare...
Ora che gli anni passano e il figlio non arriva, mi rendo conto di aver tenuto la mia vita in stand by in attesa di qualcosa che non so se mai arriverà, e mi sto perdendo, invece, ciò che c'è.
Non so se mi sono spiegata...


Mi ha fatto bene ammettere con me stessa tutto questo, ora non mi resta che riflettere..

2 commenti:

  1. Un abbraccio forte.. Capisco in pieno le tue riflessioni, le paure, le tue rinunce.. Quando si desidera così tanto una cosa è impossibile non vivere in funzione di essa!

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    1. Grazie Teleta, grazie davvero e scusa se ho tardato così tanto a risponderti. Un abbraccio.

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